A Pavia famiglie di ludopati ricorrono ai giudici per chiedere aiuto.

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news casinoSi è arrivati al tutti contro tutti. L'esasperazione ha portato in tribunale diverse famiglie di giocatori d'azzardo.
 
E' avvenuto a Pavia, città che detiene un rapporto slot/abitanti incredibile (1 a 136). La misura era davvero colma e i parenti dei giocatori, stanchi di subire i comportamenti dissennati dei loro familiari, hanno dato il via ad una vera e propria causa per cercare di limitare o meglio stoppare questo vizio.
 
Le famiglie che sono arrivate a questa fase estrema sono quasi 20; l'obiettivo è quello di non far rientrare più nella disponibilità del parente giocatore beni e conto in banca. Nei fatti è come assimilare un giocatore d'azzardo ormai cronico ad una persona incapace di intendere e di volere.
 
Quel che risalta da queste storie è una situazione davvero allarmante, soprattutto perché le persone che non riescono a smettere di giocare sono proprio coloro che hanno pochissima disponibilità economica, come ad esempio cassintegrati e pensionati. Spesso accade perché si cerca di annegare nelle slot il dispiacere di non avere più un lavoro.
 
Simone Feder, psicologo, prova a spiegare che "il percorso da intraprendere è irto di difficoltà e dall'esito positivo tutt'altro che scontato, ma è sintomatico della deriva alla quale si è giunti".
 
L'obiettivo principale è di ridurre drasticamente il rapporto slot per abitante. "Quel più fa specie è che in Italia il gioco patologico ancora non è riconosciuto quale malattia sociale, col risultato che non è dimostrabile facilmente alle autorità competenti.
 
 Chi si trova a chiedere il sostegno di strutture sociali è costretto a dover dichiarare anche altri tipi di dipendenze, esempio droghe o alcol, e molto frequentemente i fenomeni si presentano contemporaneamente".
 
Il fenomeno può essere facilmente fotografato attraverso due cifre: a Pavia finisce nelle scommesse qualcosa come 2.800.000 euro all'anno, ossia il 7,8% del prodotto lordo locale.
 
A Pavia famiglie di ludopatici si rivolgono ai giudici per chiedere aiuto. diDaniele Paveniti - Il caso della città di Pavia dove una serie di famiglie di ludopatici si sono rivolti al tribunale per chiedere aiuto. - Data: